Mi chiamo Josiane Serra Puccio, 30 anni e al momento sono disoccupata.
Nonostante questo, mi sto occupando volontariamente della promozione un’associazione che si chiama Codice Adaf e si occupa di adozione e affidamento.
Sono figlia adottiva e vengo dal Brasile. Amo viaggiare e anche per questo ho studiato Cooperazione Sviluppo e Diritti Umani presso la facoltà di Scienze Politiche di Bologna. Mi sono sempre interessata al modo del sociale dato che mio padre è uno psichiatra, sono cresciuta in mezzo a persone con disabilità fisiche e soprattutto mentali. La mia famiglia mi ha insegnato che la diversità ci rende unici e speciali, ragion per cui ho sempre pensato che aiutare e sostenere i bisogni delle persone in difficoltà arricchisse me in prima persona.
Come ho già scritto, mi piace molto viaggiare e tra i miei ricordi più belli c’è la mia esperienza di volontariato in India in una struttura manicomiale situata nella giungla del sud-ovest del paese. Ho trascorso 3 mesi in una struttura fatiscente e scarsa dal punto di vista igienico, ma ho incontrato persone con storie incredibili, che mi hanno permesso di capire quanto sia preziosa la vita. Ho svolto la mia tesi di Laurea Triennale in Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale sul sistema sanitario indiano e sono riuscita ad avere una pubblicazione della mia esperienza in una rivista di psichiatria italiana.
Inizialmente ero scettica rispetto ad una mia possibile candidatura, ma come spesso accade nelle piccole città, all’interno di Arezzo in Comune ho incontrato persone meravigliose, che non vedevo da tempo, ma che avevo già avuto il piacere di ritrovare in questo frangente politico. La politica è fatta di persone e nulla poteva convincermi di più degli uomini e delle donne che fanno parte dell’equipe di Arezzo in Comune.
Ho deciso di candidarmi perché ho sempre amato la politica e il potenziale che ha rispetto alla realizzazione di idee e sogni del singolo cittadino. La mia città di domani sarà più attenta al sociale e al mondo del volontariato. Mi piacerebbe diventare consigliere comunale per farmi portavoce di coloro che non hanno trovato riscontro positivo nelle richieste poste al comune fino a oggi.